Svelarsi
Importante: l’ingresso in sala allo spettacolo Svelarsi è riservato esclusivamente alle donne (cis, trans e non binarie).
Per acquistare il biglietto o inserire lo spettacolo in abbonamento contattare il numero 320.9050142
Ecco il pensiero delle autrici e realizzatrici dello spettacolo per approfondire la scelta:
“Lo sguardo maschile rimane fuori dalla sala per un po’, ci aspetta. Non è un desiderio di esclusione degli uomini, ma di un tipo di sguardo predatore, giudicante, sminuente. È uno sguardo che abbiamo tutte e tutti in diversa misura, è il frutto della nostra società fondata sulla supremazia maschile, secondo la quale chi non è maschio è meno: meno autorevole, meno importante, meno interessante. E come fare a levarselo di dosso? Noi abbiamo immaginato questo esperimento: creare un tempo e uno spazio in cui dei corpi femminili si trovano in una condizione anomala, non quotidiana. Per farlo ciconcentriamo sui nostri corpi e sulle storie che si portano dentro. Le donne che hanno assistito al nostro lavoro ci hanno detto tutte la stessa cosa: che era una novità e un piacere il fatto di essere solo tra donne. Che questo permetteva una partecipazione al lavoro senza filtri, senza preoccupazione per il giudizio altrui, più spontanea. È qualcosa di cui non si parla molto, perché svela una debolezza, ma molte donne sono attanagliate dal giudizio maschile: giudizio sul proprio corpo innanzi tutto. Eliminare questa condizione quotidiana fa emergere quanto questo giudizio conti, quanto lo abbiamo introiettato dentro di noi, quanto ci limita e condiziona nella vita di tutti i giorni. Queste due ore non sono una risposta o una soluzione all’invadenza di questo tipo di sguardo: l’esperienza che proponiamo solleva una questione, pone delle domande, evidenzia dei dati. Tornate nel mondo, dopo questa piccola pausa, siamo più consapevoli di quello che viviamo, e possiamo decidere che cosa fare di quello che abbiamo scoperto, intravisto, sentito. Svelarsi è nato così, pensato per sole donne, per aprire un luogo che ci mancava, uno spazio un po’ clandestino in cui entrare lasciando a casa i ruoli, le posture, le bugie che interpretiamo ogni giorno. Perché viviamo ancora in una società patriarcale e trovarsi tra noi e ricordarsi che non siamo sole rimette la prospettiva di sé a posto. Perché ogni tanto bisogna osare esperimenti, anche scomodi, per scardinare i nostri stessi punti di vista. Perché così è e basta: è una scelta artistica e politica”