La nostra storia
Torino Spettacoli crede nel teatro come strumento di educazione permanente allo spettacolo e lavora per la diffusione e la valorizzazione di una cultura teatrale attiva, capace di superare le frontiere e generare nuovi rapporti sociali, morali e spirituali
Frutto di sessant’anni di tradizione teatrale, il teatro stabile privato Torino Spettacoli agisce sulla base di una progettualità pluriennale integrata, nei settori della produzione e circuitazione, ospitalità, formazione, promozione e ricerca. Torino Spettacoli gestisce il Teatro Erba di Torino. Ha ristrutturato, promosso e gestito fino al 2022 i Teatri Alfieri (Fiore all’occhiello e Festival dell’operetta, migliori produzioni del panorama nazionale) e Gioiello di Torino (trasformato da cinema in teatro e divenuto start up “teatro a tenuta” e specializzazione nel teatro brillante di qualità). L’impegno è mirato a indirizzare l’attività, nella pienezza dei suoi aspetti e delle sue specializzazioni, verso un’approfondita, qualificata e continuativa operatività culturale, strumento di educazione permanente allo spettacolo “a tutto tondo”, per migliorare le abilità e la qualità della vita. L’aim progettuale è la diffusione e la valorizzazione di una cultura teatrale attiva, che diventa elemento vivo, capace di superare le frontiere e generare nuovi rapporti sociali, morali e spirituali di fronte alla crisi di identità che vive l’individuo del nostro secolo, a beneficio delle esigenze dell’Uomo contemporaneo. Il triennio in corso si svolge in interazione con artisti ed esperti per una coagulazione di gruppi di lavoro intorno alle aree tematico-progettuali.
Torino Spettacoli crede nel teatro, nella necessità di dare un impulso efficace e consapevole alla vita teatrale e di favorire le convergenze delle diverse esperienze e identità; crede, insomma, in un teatro per le persone, da inventare e costruire ogni giorno, da “abitare” con continuità e amore. Torino Spettacoli come spazio fisico coagulante, quindi, e “luogo” di proposte qualitativamente valide, che rispecchia l’anima progettuale: il voler realmente raggiungere un’utenza eterogenea, in modo da superare la discriminazione culturale. Nella conoscenza e nell’analisi delle specificità delle singole radici e grazie a un circuito periferico dinamico, si creano le condizioni per liberare maggiori energie, e lavorare per l’interazione; per uno sforzo collettivo che utilizzi, al fine della diffusione del teatro di qualità anche le possibilità di circuitazione della civiltà moderna per far conoscere e, laddove ce ne fosse bisogno, per riscattare l’importanza di questa forma d’arte. In questo senso si collocano le collaborazioni con altre realtà, locali e lontane, volte a qualificata eterogeneità e verifica nel confronto diretto della vitalità culturale e realizzativa. Le operazioni di coproduzione e di attuazione interdisciplinare, insieme al dialogo costante con realtà di respiro nazionale e internazionale, conducono alla creazione reciproca e costante di linfa costruttiva.