ANFITRIONE
di Molière – elaborazione e regia Girolamo Angione – riallestimento Elia Tedesco
musiche Bruno Coli
con i G.E.T. Germana Erba’s Talents in collaborazione con COMPAGNIA TORINO SPETTACOLI
“La commedia più bella del mondo”, fonte inesauribile di ispirazione teatrale
Thomas Mann ha definito Anfitrione “la commedia più bella del mondo”. Infatti, il grande mito del
truffaldino amplesso di Giove con Alcmena, da cui nacque il semidio Ercole, ha trovato più volte la
via del palcoscenico: dai lontani tempi del latino Plauto al primo Ottocento del tedesco Heinrick
von Kleist o al Novecento del francese Jean Giraudoux, passando dalla celebre versione di Molière.
Nel 1668 Molière riprende la situazione plautina della beffa ordita dagli Dei ai danni dei mortali e
l’esilarante gioco degli scambi di identità e degli incidenti che ne conseguono, per farne una
commedia perfetta in cui, pur divertendosi ad ammiccare in modo neppure troppo velato agli
amori in corso alla corte di Luigi XIV, declina virtù artistiche e valenze universali, capaci di risultare
contemporanee in ogni tempo. Il mondo antico, barocco e contemporaneo si mescolano nel gioco
dei costumi, delle musiche e delle danze, per una commedia in cui convivono, concertati con
assoluto virtuosismo, gli elementi più diversi: il basso e l’alto, l’umano e il divino, l’eroismo ed il
cinismo. Una questione privata diventa così attraverso l’arte del teatro un discorso sull’esproprio
dell’identità e sull’arroganza dei potenti.