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Compagnia Torino Spettacoli
edizione a cura di Gian Mesturino e Girolamo Angione
da Tito Maccio Plauto – regia Girolamo Angione – coreografie Gianni Mancini
Attorno all’omonimia e alla straordinaria somiglianza tra due fratelli, Plauto costruisce il prototipo della commedia degli equivoci. Ai curatori dell’adattamento commissionato da Torino Spettacoli il compito di presentare la nuova sfida: “I Gemelli di Plauto sono un capolavoro del teatro antico, un modello per la drammaturgia di tutti i tempi. Il presupposto è semplicissimo: Plauto fa sì che due persone perfettamente identiche si ritrovino, uno all’insaputa dell’altro, nello stesso luogo: il gioco è fatto. Il tema del doppio, si sa, è un bel tormentone filosofico, antropologico, psicanalitico… Plauto di sicuro ne intuisce le implicazioni e ne sfrutta le inesauribili potenzialità comiche: nell’Anfitrione il dubbio di Sosia che, faccia a faccia con se stesso (in realtà Mercurio che ne ha preso le sembianze), si chiede chi sia, pone un dilemma sull’identità che dura ancora dopo due millenni ma, nello stesso tempo, fa crepar dal ridere; e nel Soldato fanfarone mezza commedia ruota intorno al trucco delle sorelle gemelle, che sta alla base della beffa di cui è vittima il generale. Insomma, col tema del doppio Plauto ci va a nozze e non stupisce che gli abbia dedicato una
commedia intera: impeccabile nella struttura, travolgente nel gioco degli scambi e degli equivoci, perfetta nel disegno dei personaggi che altro non sono che esemplari figurine comiche e ideali rotelle di un meccanismo fonte di inesauribile comicità; e, tra loro, primeggia il formidabile ruolo del doppio gemello, affidato, già in epoca plautina alla bravura di un unico interprete. In sostanza, Plauto ne I gemelli, ci ha preparato un pranzetto teatrale ricco di ogni ben di Dio, dove non manca proprio niente (neanche la scena culinaria). A questa ricca tavola si son seduti in tanti e qualcuno, Shakespeare, Molière, Goldoni o Tristan Bernard, tanto per citare i commensali più famosi, l’hanno arricchita di molti piatti nuovi e assai gustosi.
Gioco forza, tenerne conto. Così Plauto, contaminatore per eccellenza, non s’offenderà se, pensando al pubblico d’oggi, il gioco degli equivoci ci ha preso un po’ la mano. Abbiamo sfruttato ogni occasione per crearne di nuovi o recuperarne di ben collaudati: col cuoco Cilindro dalle molte risorse; con la moglie Dorippide che approfitta della somiglianza per placare l’ardore dei sensi; con il vecchio padre, allegro dispensatore al gemello sbagliato di borse piene di monete d’oro; col servo Messenione, devoto al gemello forestiero fin quasi al martirio”.
I capolavori comici di Plauto nelle fortunate edizioni Torino Spettacoli da “tutto esaurito”
La Compagnia Torino Spettacoli affonda le sue radici sessantennali nell’attività del grande pioniere Giuseppe Erba e nella sua straordinaria esperienza produttiva, in Italia e nel mondo. E’ però con la ristrutturazione e la nuova vita del Teatro Erba di Torino, nel 1989, che la Compagnia assume la sua forma attuale. Torino Spettacoli prosegue nel ventennale percorso di ricerca legato al Teatro Classico, sia in relazione agli autori tragici che al panorama comico antico, greco e romano. In particolare, la commedia plautina nell’attività produttiva di Torino Spettacoli è tradizione ormai affermata. Dopo aver proposto Miles Gloriosus, Pseudolus, Mostellaria, Aulularia, Casina, Rudens e Trinummus, prosegue l’attento lavoro di restituzione, a cura di Gian Mesturino e Girolamo Angione, agli spettatori di oggi delle opere di Plauto, per affrontare un pezzo di storia del teatro romano che ha lasciato una traccia indelebile, diventando modello insuperato di teatro.
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